Nel 2024, il Global Gender GAP si è ridotto solo marginalmente, raggiungendo il 69,2%: ci vorranno 134 anni per chiuderlo, circa cinque generazioni in più rispetto all’obiettivo di sviluppo sostenibile fissato al 2030. L’Italia ha perso 8 posizioni.
Nel nostro Paese tra i 20 e i 64 anni lavora il 56,5% delle donne a fronte del 70,2% in media Ue. Il 21,4% delle posizioni manageriali è occupato da donne. La DE&I è diventata un tema di business fondamentale: aiuta le aziende a gestire accelerazioni, incertezze e ambiguità. Le organizzazioni che considerano la diversità e l’inclusione come una priorità strategica mostrano performance superiori rispetto a quelle che non lo fanno. Tuttavia, l’impegno per una maggiore inclusione è ancora una necessità urgente.
- DE&I nel 2024: Dove Siamo Oggi
Diversità, Equità e Inclusione sono diventate una priorità per le aziende di tutto il mondo. Nonostante innumerevoli ricerche evidenzino come l’attenzione verso queste tematiche non rifletta solo un’evoluzione culturale, ma sia legata a risultati tangibili per le organizzazioni, come una maggiore innovazione e performance migliori, la strada verso una reale inclusione e parità di opportunità è ancora lunga.
Nel 2024, la parità di genere avanza lentamente, talmente tanto che per raggiungere la piena parità ci vorranno altri 134 anni. Questo non vuol dire che non possa essere raggiunta anche in anticipo ma, per riuscirci, come ha detto Saadia Zahidi, Managing Director del World Economic Forum, “serve una leadership decisiva e risorse dedicate”.
- Il Gender Gap: Dati e Sfide Attuali
Il Global Gender Gap Report 2024 evidenzia che, nonostante alcuni miglioramenti, il gap di genere si è ridotto solo marginalmente, raggiungendo un livello di chiusura del 68.5%. Il dato segna una crescita solo di 0.1 punti percentuali rispetto allo scorso anno (dove i Paesi analizzati erano 143 rispetto ai 146 di quest’anno).
In Italia, la situazione rimane particolarmente complessa: nel 2024, il paese occupa l’87° posto della classifica perdendo ben 8 posizioni rispetto al 2023. Se sui fronti educazione e sanità registriamo punteggi alti, migliorabili con maggiori investimenti e accessibilità, quando guardiamo invece ai dati relativi alla partecipazione economica e alla rappresentazione politica, la strada verso la parità è ancora molto lunga: In ambito economico, l’Italia mostra un peggioramento che ci fa slittare dalla 104esima alla 111esima posizione nella classifica globale, questo dovuto ad una sottorappresentazione nelle posizioni di leadership e ad una disuguaglianza salariale che continua ad essere un problema evidente tanto che siamo al 95º posto nel gap salariale di genere. Anche se le donne fanno progressi nell’istruzione, in Italia trovano ancora difficoltà nell’accedere a ruoli decisionali e ad opportunità economiche paritarie.
- Promuovere e migliorare la Parità di Genere
Nonostante una maggiore attenzione nei paesi industrializzati, a livello mondiale, dal 2016, non si vedono significativi progressi. Secondo i dati di LinkedIn, nel mondo, le donne rappresentano il 42% della forza lavoro globale e solo il 31,7% nelle posizioni di leadership.
Anche il rapporto 2024 “Women in the Workplace” di McKinsey e LeanIn evidenzia la lentezza dei progressi e la fragilità degli stessi. Il problema è nella pipeline: lo scalino rotto sta penalizzando ancora le donne nel percorso verso posizioni di top manager.
In Italia la situazione vede un dato positivo, in un contesto comunque di sottorappresentanza: le donne sono oggi il 21,4% del totale dei manager a fronte del 12,2% nel 2008 (Fonte Manageritalia 2024).
Questi dati sono anche il risultato di una maggiore attenzione alle sfide della DE&I. Uno studio internazionale di fine 2023 realizzato da Workday ha evidenziato infatti che il 78% dei partecipanti (professionisti HR e Business Leader) ha reso la DE&I prioritaria nell’ultimo anno, con l’88% delle organizzazioni che disponeva di un budget specifico per la stessa (+3% rispetto alla media globale).
Alcune delle ragioni chiave per supportare le iniziative DE&I emerse nell’indagine di quest’anno includono:
• Impatto positivo sul successo e i risultati aziendali (36%),
• Miglioramento dell’engagement dei dipendenti (35%) e del benessere del personale (40%),
• Attrarre e reclutare una forza lavoro diversificata (23% in Italia, contro il 43% a livello globale).
Tuttavia, la cultura aziendale in Italia rimane un fattore critico, con una necessità crescente di un impegno più forte da parte della leadership per promuovere una vera inclusione.
- Conclusioni: uno sguardo al futuro
Guardando al futuro, la DE&I continuerà a essere una priorità strategica per le aziende italiane, ma richiederà uno sforzo continuo per affrontare le nuove sfide che emergeranno. L’evoluzione dell’intelligenza artificiale, per esempio, ha accentuato le disparità, riproducendo bias e stereotipi esistenti.
Le cose da non dimenticare per progettare i prossimi passi:
• L’aumento della formazione sui bias di genere e sulle alleanze per l’inclusione non sta portando ad altrettante azioni concrete da parte delle persone nelle organizzazioni;
• Nonostante la diffusione di policy e programmi, l’ambiente di lavoro è – troppo spesso – rimasto quello di anni fa, rendendo l’esperienza attuale delle donne (unica donna nella stanza, microaggressioni, interruzioni, svalutazioni, ..) molto simile a quella vissuta nel passato;
• Rispetto ai progressi fatti, gli uomini vedono le cose diversamente dalle donne. Sono più ottimisti. Valutano i progressi come più significativi (rispetto alle donne), non vedono microaggressioni (che le donne vedono), ecc.
In conclusione, Diversità, Equità e Inclusione (DE&I) rappresentano valori fondamentali per la cultura e per il successo delle aziende: servono per affrontare accelerazioni, incertezza, ambiguità. Promuovere le diversità con misure e iniziative dedicate (Percorsi Formativi, Webinar, Certificazione per la Parità di Genere, ecc) è una leva strategica che dà vita a idee, punti di vista e spunti innovativi e all’avanguardia. Questi elementi sono veri e propri motori di trasformazione, anche nel lungo termine, capaci di generare un cambiamento profondo e culturale, che orientano il business alla crescita e a sfide sempre più ambiziose. Attraverso sforzi collaborativi e interventi mirati, possiamo rendere la DE&I realtà.
A cura di Laura Zanfrini, CEO di ZaLa Consulting.