In un recente appuntamento di HRD Square, i direttori HR hanno condiviso strategie per rafforzare l’esperienza della popolazione aziendale attraverso le transazioni HR, sottolineando l’importanza di un approccio olistico e sostenibile. L’appuntamento, articolato in due giornate, ha offerto un panorama ricco di spunti pratici e visioni innovative, concentrandosi prima sul ruolo cruciale dell’HR Business Partner nel generare un nuovo coinvolgimento emotivo, e poi sull’efficace bilanciamento tra efficienza ed emozioni, fondamentale per ottimizzare sia la performance aziendale che il benessere dei lavoratori.
Il primo giorno ha messo in luce come l’HRBP possa agire come una leva strategica per motivare e coinvolgere tutta la popolazione aziendale, attraverso pratiche che favoriscono una maggiore connessione emotiva e un senso di appartenenza. Esempi di iniziative di successo includono programmi di mentoring personalizzati, workshop di sviluppo delle competenze emotive e strategie di engagement che valorizzano il contributo individuale all’interno del team.
Volendo approfondire il ruolo dell’HR Business Partner, è possibile dire che questa figura non funge solo da mediatore tra la gestione e i lavoratori, ma più come un vero e proprio stratega che lavora per allineare i bisogni degli employee con gli obiettivi aziendali. Attraverso l’implementazione di programmi di sviluppo leadership, incentrati sulla gestione emotiva e la comunicazione efficace, si può ottenere un incremento significativo della soddisfazione e dell’engagement dei dipendenti. A tal proposito, un esempio che ha riscosso successo in una delle aziende partecipanti prevede la creazione di gruppi di lavoro dedicati allo sviluppo di competenze trasversali, che hanno portato a un miglioramento del clima aziendale e a una maggiore collaborazione interdipartimentale.
La seconda giornata dell’evento ha evidenziato come l’equilibrio tra efficienza operativa ed emozioni sia fondamentale per garantire non solo la produttività ma anche il benessere dei dipendenti. In questo contesto, è stata sottolineata l’importanza di adottare politiche di lavoro flessibile, che permettano ai dipendenti di gestire meglio il proprio tempo, favorendo un migliore equilibrio tra vita professionale e personale. Un’altra pratica di rilievo è stata l’introduzione di programmi di benessere aziendale, che includono attività di mindfulness e iniziative per la salute mentale, dimostrando come l’investimento nel benessere dei dipendenti porti a una riduzione dello stress e a un incremento della produttività.
Da questo confronto è emerso che una gestione HR innovativa e sensibile alle dinamiche emotive può trasformare positivamente l’esperienza lavorativa. L’adozione di pratiche che promuovano il benessere, l’engagement e la crescita professionale non solo migliora la qualità della vita dei dipendenti ma contribuisce anche a costruire una cultura aziendale resiliente e performante.
Invitiamo i nostri lettori a riflettere su questi spunti e a condividere le proprie esperienze o strategie implementate nella propria organizzazione per migliorare l’employee experience. Vi chiediamo: quali approcci avete trovato più efficaci nel vostro contesto lavorativo?
I temi presenti nell’articolo sono tratti da HRD Square, la web radio dei direttori HR della Community, in particolare dagli interventi di D’AMICO SHIPPING, KUEHNE+NAGEL, SIRTI, TECHNIP, STARBUCKS, RENAULT, RHENUS, REALE GROUP, TD SYNNEX, AMADORI, GRENKE, FINDOMESTIC e CEVA LOGISTICS.
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