“Una squadra diventa grande quando i propri componenti smettono di pensare all’Io ed iniziano a pensare a Noi.” (proverbio giapponese)
Un team condivide spazio e valori presupponendo interazione di idee e competenze e condivisione dei risultati fino al raggiungimento degli obiettivi. L’obiettivo è: partecipazione, coinvolgimento, comunicazione, fiducia, responsabilità e senso di appartenenza. Unire le forze, le capacità e mescolare sapientemente – compito del team manager in ambito aziendale – caratteri differenti insiti nei dipendenti, comporta un buon gioco di squadra e il raggiungimento del traguardo.
La corretta gestione delle risorse umane fa sì che il team lavori senza errori e senza insoddisfazioni, senza conflittualità e con forte motivazione. Molteplici sono i vantaggi derivanti da un buon lavoro di squadra che sottintende un’equa distribuzione di compiti e carico lavorativo, e un forte senso di appartenenza:
- Migliore dinamismo ed efficienza
- Rispetto delle scadenze
- Migliore comunicazione
- Scambio di conoscenze e metodi
- Gli interessi del team e dell’azienda surclassano quelli personali
- L’eventuale insuccesso si distribuisce su ogni componente del team
Il grafico evidenzia i risultati ottenuti laddove un buon team manager fornisce un aiuto nella definizione delle priorità delle attività lavorative.

(fonte: Softskills Empowerment Contents)
Outdoor Training
L’outdoor training fa riferimento ad attività open air che stimolano l’apprendimento attraverso esperienza e attività pratiche, incentrandosi sullo sviluppo di attitudini organizzative e relazionali. Ci si avvale di attività ludico-sportive per trattare argomenti legati al team building, al team work e alla leadership aziendale.
Evoluzione dell’Outdoor Training
L’outdoor training affonda le sue radici negli anni ’20 grazie agli studi dello psicologo Elton Mayo, che evidenziò come l’attenzione dei responsabili potesse aumentare la produttività del team. Nel 1941, con la scuola di Aberdovey e l’opera del pedagogista Kurt Hahn, divenne una metodologia formativa strutturata, diffondendosi poi tra industriali, manager e forze armate per lo sviluppo della leadership. Le prime esperienze – denominate outward bound – includevano attività in mare, a contatto diretto con la natura, volte a rafforzare fiducia e spirito di squadra. In Italia, il metodo fu introdotto negli anni ’90 dallo psicologo Marco Rotondi, evolvendosi progressivamente fino a diventare una pratica formativa consolidata anche in ambito aziendale e organizzativo.
Il ciclo di Kolb
Secondo il modello teorico di David A. Kolb, l’apprendimento esperienziale si sviluppa attraverso un ciclo in quattro fasi: esperienza concreta, osservazione riflessiva, concettualizzazione astratta e sperimentazione attiva. Questo processo continuo consente di acquisire e potenziare competenze attraverso l’azione e la riflessione, stimolando l’intelligenza emotiva. La formazione esperienziale utilizza attività simboliche legate alla realtà lavorativa, note come metafore aziendali, per rendere l’apprendimento più efficace e duraturo.
Strategie di formazione aziendale e outdoor training
Il metodo dell’experiential learning rafforza la coesione del team attraverso attività coinvolgenti sul piano emotivo, fisico e cognitivo, incentrate su tematiche aziendali. I partecipanti sviluppano nuove competenze relazionali e organizzative grazie a momenti strutturati di briefing, debriefing e rielaborazione. Il processo formativo favorisce la condivisione di regole, il miglioramento delle dinamiche di gruppo e l’efficace organizzazione del lavoro, attivando un apprendimento profondo basato su azione, riflessione e ridefinizione dei modelli mentali.
Tipi di Outdoor Training
Esistono vari tipi di formazione outdoor, quali small techniques (attività ludico-metaforiche), outdoor management training (metodologia completa e strutturata) come attività di arrampicata sportiva, barca a vela, ponte tibetano e orienteering, tutte utili a migliorare la comunicazione nel gruppo, a meglio gestire emozioni e conflitti, a riconoscere i propri limiti e quelli altrui.
Team Building, cos’è?
Il team building, nato dalla metodologia dell’outdoor training, comprende attività formative – come team game, team experience e team wellbeing – volte a rafforzare la comunicazione, la collaborazione e le performance operative del team. Lo scambio di ruoli promuove empatia, ascolto attivo, capacità analitiche e leadership. Esperienze coinvolgenti e apprezzate dai collaboratori migliorano l’employer branding e riducono il turnover.
I dati confermano l’efficacia: le aziende con team coinvolti registrano una redditività 2,5 volte superiore (Hay Group), mentre il 27% dei dipendenti che non si sente legato all’ambiente lavorativo lascia l’organizzazione (Bit). Il team building contribuisce inoltre a un +20% di produttività e +80% di benessere personale (Atlassian).
L’importanza del Team Building
La dinamicità insita negli incontri di team building e l’efficacia dei risultati spinge sempre più aziende a investire in questo ambito formativo. Nel Regno Unito, per esempio, si è registrato in un anno un netto aumento di investimenti aziendali in attività di team building che portano al raggiungimento di un clima lavorativo più empatico e positivo.
È possibile affermare che la valorizzazione del lavoratore a livello professionale passa attraverso la valorizzazione di aspetti prettamente umani e personali. Il team building, in questo senso, può rappresentare un valido mezzo per raggiungere importanti obiettivi quali socializzazione e networking, spirito di squadra ed engagement, una migliore comunicazione e problem solving.
Articolo a cura di Everywhere SB, società dedicata al benessere e alla produttività aziendale, che offre soluzioni di lavoro e crescita personale e professionale.