Negli ultimi anni, il mondo del lavoro ha visto emergere due fenomeni distinti ma correlati: la great resignation e il quiet quitting.
Pur manifestandosi in modi diversi, entrambi riflettono la ricerca di un migliore work-life balance, e la volontà di trovare maggiore soddisfazione nel percorso professionale. La great resignation ha portato a un’ondata di dimissioni volontarie, mentre il quiet quitting ha visto un aumento dei dipendenti che riducono il proprio impegno senza lasciare il posto di lavoro.
In questo scenario, l’e-learning si propone come uno strumento fondamentale per migliorare l’engagement e la retention.
La Great Resignation: una trasformazione nelle aspettative lavorative
Il termine è stato coniato negli Stati Uniti nel 2021, estendendosi poi anche all’Europa e all’Italia. Questo fenomeno ha avuto picchi significativi legati all’insoddisfazione lavorativa e alla ricerca di maggiore autonomia, benessere e opportunità di sviluppo personale.
Nel 2024, oltre un milione e mezzo di italiani ha lasciato volontariamente il proprio lavoro, con un picco tra i 26 e i 35 anni, secondo un’indagine di Imprese-Lavoro.
- L’8% dei lavoratori ha cambiato mansione dopo aver ricevuto una nuova offerta di lavoro
- Il 12% ha intenzione di lasciare il proprio lavoro nei prossimi 6 mesi
- Il 23% prevede di farlo entro i successivi 12-18 mesi
Le cause alla base della Great Resignation
Secondo AlmaLaurea, i motivi principali che spingono a lasciare il posto di lavoro sono:
- scarso work-life balance
- mancanza di opportunità di carriera
- disconnessione dai valori aziendali
- ricerca di migliori condizioni economiche
Un’indagine dell’Osservatorio HR Innovation Practice sottolinea che molti dipendenti cambiano lavoro quando non vedono opportunità di crescita professionale, a causa di mansioni poco stimolanti e assenza di formazione.
Settori e fasce d’età colpite dalla Great Resignation
In Italia, i settori più colpiti dalla great resignation includono la sanità, l’ICT e il retail.
La fascia d’età più colpita è quella dei 26-35 anni, che rappresenta il 70% dei dimissionari. Questo gruppo è particolarmente propenso a cambiare lavoro grazie alla forte domanda di competenze digitali, e a causa della ricerca di maggiore flessibilità oraria e opportunità di crescita.
L’E-learning: un’opportunità per combattere la Great Resignation
Secondo Cobblestone le aziende che investono in programmi di upskilling e reskilling, attraverso l’e-learning, migliorano sia le competenze dei propri dipendenti sia il legame di questi ultimi con l’organizzazione.
- Benefici economici dell’upskilling
L’Association for Supply Chain Management (ASCM) stima che il costo medio per sviluppare competenze interne sia di circa 954$ per dipendente, ben 3746$ in meno rispetto al costo medio per l’assunzione di una nuova risorsa. - Motivazione e fidelizzazione
Secondo una ricerca di Boston Consulting Group e The Network, oltre due terzi dei lavoratori sono disposti a imparare nuove competenze per sentirsi più sicuri e realizzati nel loro ruolo
L’E-learning: vantaggi concreti per le aziende
L’E-learning sta emergendo come uno strumento fondamentale per le aziende che vogliono ottimizzare i costi e migliorare l’efficacia della formazione. Secondo il report di Omnicore, i benefici sono tangibili:
- Maggiore memorizzazione e assimilazione (dal 25% al 60%)
- Riduzione dei costi di formazione (dal 50% al 70%)
- Aumento della produttività: ogni dollaro investito può generare fino a 30$ in più.
- Incremento del fatturato per dipendente (+218%) e dei profitti (+24%)
- Miglioramento dell’engagement e della fidelizzazione (+18%)
In sintesi, investire nell’e-learning non solo riduce i costi di turnover, ma rafforza il senso di appartenenza e l’engagement dei lavoratori, migliorando il loro adattamento ai cambiamenti aziendali e riducendo il tempo di formazione del 40-60%.
Come affrontare la Great Resignation con strategie aziendali e individuali
La great resignation rappresenta una sfida, ma anche un’opportunità per le aziende di migliorare la relazione con i dipendenti. Non basta alzare i salari: è fondamentale promuovere un ambiente che favorisca il benessere e la crescita.
- Cosa possono fare le aziende?
1. Ascoltare attivamente i dipendenti.
2. Offrire flessibilità oraria e politiche di work-life balance.
3. Investire nella formazione continua.
4. Fornire supporto emotivo e relazionale. - Cosa possono fare i lavoratori?
1. Investire nella propria formazione.
2. Comunicare i propri obiettivi professionali.
3. Monitorare il proprio stato mentale per evitare il disimpegno.
Mentre la great resignation e il quiet quitting continuano a scuotere il mondo del lavoro, l’e-learning emerge come una chiave per rafforzare il legame tra dipendenti e azienda. Secondo Frog Learning, “investire nella formazione continua è fondamentale per costruire un ambiente di lavoro che promuova la crescita, il benessere e la motivazione dei dipendenti”.
Articolo a cura di Frog Learning, azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di soluzioni di E‑learning e innovazione digitale per la formazione aziendale.