Negli ultimi anni il welfare aziendale è diventato sempre più centrale nella strategia HR di moltissime imprese italiane. Dalla gestione dei fringe benefit alla costruzione di piani strutturati di flexible benefit, le aziende hanno riconosciuto nel welfare uno strumento in grado di attrarre talenti, fidelizzare le persone e sostenere la produttività. Ma nel 2025, complice un contesto normativo in evoluzione e bisogni sociali sempre più concreti, sta emergendo una nuova sfida: rendere il welfare più vicino, accessibile e quotidiano.
In una parola, territoriale. A dirlo è l’Osservatorio Welfare 2025 di DoubleYou, che fotografa attraverso l’analisi dei comportamenti di oltre 500.000 beneficiari una realtà in forte evoluzione: da strumento integrativo a leva strategica per il benessere, il welfare sta diventando sempre più parte della vita
quotidiana. Tra i dati più significativi emerge un segnale chiaro: il 92% dei lavoratori vorrebbe poter utilizzare il proprio credito welfare nei negozi di vicinato. Un numero che racconta una domanda di prossimità, semplicità e concretezza. Servizi accessibili e personalizzati, capaci di generare valore lì dove si vive e si lavora. È il segnale che il welfare aziendale, per restare rilevante, deve riscoprire il territorio.
Dal welfare “fiscale” al welfare “di comunità”
L’innalzamento delle soglie fiscali ha spinto sempre più lavoratori verso i fringe benefit: nel 2024, questi rappresentano il 59% del credito speso, contro il 42% del 2023. Un aumento che, se da un lato migliora la capacità di spesa, dall’altro rischia di ridurre il welfare a mero strumento economico, a scapito di settori ad alto impatto sociale come istruzione, salute, previdenza e cura.
È qui che l’Osservatorio accende un faro: come evitare che il welfare perda la sua dimensione sociale e valoriale? Come sostenere i bisogni quotidiani, ma anche la coesione e lo sviluppo dei territori? Una delle risposte più interessanti emerse dallo studio è la centralità del welfare territoriale: un modello che integra tecnologia, prossimità e impatto sociale. Il territorio, insomma, non è solo uno “spazio” in cui spendere, ma diventa ambito strategico per un welfare più inclusivo, sostenibile e accessibile.
In questo scenario si inserisce WelfareFinder, la nuova app sviluppata da DoubleYou, citata nell’Osservatorio come strumento concreto per il welfare territoriale. L’app consente ai lavoratori di usare i propri crediti nei negozi sotto casa — alimentari, farmacie, librerie, servizi alla persona, anche segnalando quelli non ancora convenzionati. Un’esperienza completamente digitale, semplice e personalizzabile. Allo stesso tempo, la soluzione permette alle aziende di rafforzare il legame con il territorio, sostenendo il commercio locale e generando un impatto positivo in chiave sociale e ambientale.
L’evoluzione fotografata dall’Osservatorio 2025 ci dice che il futuro del welfare aziendale passa dalla capacità di rispondere ai bisogni reali delle persone generando valore condiviso: in questo contesto, il welfare territoriale si configura come un’opportunità strategica per aziende, lavoratori e comunità locali. E strumenti come WelfareFinder rappresentano una possibile via per attivare questo cambiamento.