Il significato della parola rivalutazione è: valutare di nuovo, dare nuovo e maggiore valore, merito e prestigio.
I manager e tutti i lavoratori sono soffocati da un fare e un avere, ovvero sono pressati costantemente dalla richiesta, interna ed esterna, di esprimere: modalità di lavoro standardizzate, tutti quei comportamenti riconosciuti come efficaci, fare formazione, sviluppare competenze, avere riconoscimenti e certificazioni per confermare il proprio valore e la propria crescita e cosi via.
Tutto questo porta a una serie di difficoltà: grandi licenziamenti di massa, mancanza di personale e dipendenti/persone che operano secondo schemi già definiti con risultati ridotti al minimo del potenziale perché non vengono riconosciuti per quello che sono riducendo la possibilità di allontanamento dalla propria individualità quindi dall’esprimere realmente il proprio vero ed autentico contributo e valore aggiunto.
Il primo passo verso la rivalutazione umana e poi aziendale è rendere le persone consapevoli di essere consapevoli, solo attraverso l’osservazione di sé stessi emerge la consapevolezza del proprio meccanismo di funzionamento ed essere cosi più radicati nella vita personale e lavorativa.
Questo è possibile solo percorrendo la via della conoscenza della propria persona.
Perché, oggi, quello che le persone vogliono è: essere ispirate, ovvero capire “chi sono” e vivere in modo congruente con la propria natura, portando, di conseguenza, grandi benefici anche per l’azienda.
Il primo passo sei tu che decidi oggi di accedere a un nuovo paradigma della formazione.
Il percorso verso la rivalutazione del potenziale umano, descritto nell’articolo, trova piena applicazione nei progetti di Mapura che, attraverso un approccio che mette al centro la consapevolezza di sé e l’autenticità, aiuta persone e aziende a scoprire e valorizzare il proprio potenziale, costruendo una formazione come strumento di crescita professionale e personale.
Articolo a cura di Mara Pacifico