“La salute mentale non è più un lusso, è una priorità aziendale”. Questo è il messaggio forte emerso da un recente appuntamento di HRC Square con focus sul welfare e Wellbeing. Potrebbe sembrare retorica, ma è più un cambiamento reale che sta trasformando il modo in cui le aziende si prendono cura delle proprie persone.
Oggi, questo non è più un argomento da relegare alla sfera privata. È entrata di diritto tra le priorità strategiche delle aziende che vogliono davvero fare la differenza. Il benessere delle persone non è solo una questione di responsabilità sociale, ma un asset competitivo.
Da Tabù a Valore Aggiunto
Fino a pochi anni fa, parlare di salute mentale in azienda era impensabile, quasi indiscreto farlo. Oggi, invece, è un tema centrale. Le aziende più lungimiranti hanno capito che prendersene cura non è solo “la cosa giusta da fare”, ma è anche la strategia vincente per migliorare produttività, engagement e retention.
Eppure, parlarne apertamente sul posto di lavoro resta uno dei principali tabù. Secondo una ricerca riportata sul Sole 24 Ore, il 44% dei lavoratori italiani teme che discutere di problemi psicologici in azienda possa avere ripercussioni negative sulla propria carriera, una percentuale superiore alla media globale del 37%. Questo timore impedisce a molti dipendenti di cercare il supporto necessario, contribuendo a un ambiente di lavoro meno aperto e comprensivo.
La stessa indagine rivela che quasi la metà dei lavoratori (49,4%) si trova in una condizione di grave disagio psicologico. Le principali cause? Un clima interno difficile (50%), carichi di lavoro eccessivi (38%) e attività ripetitive e poco stimolanti. Questi fattori non solo compromettono il benessere individuale, ma incidono negativamente anche sulla produttività e sull’efficienza aziendale.
È interessante notare, come sempre, anche una differenza di genere: le donne sembrano essere più inclini a percepire e riportare situazioni di disagio rispetto agli uomini. Questo suggerisce la necessità di strategie di supporto personalizzate che tengano conto delle diverse esperienze e percezioni tra i generi.
Oltre i Benefit Tradizionali
Le politiche di people care stanno evolvendo rapidamente. Non bastano più gli abbonamenti in palestra o i corsi di yoga (anche se fanno sempre comodo). Le aziende stanno investendo in programmi più profondi e mirati: sportelli di ascolto psicologico, percorsi di mindfulness, corsi di gestione dello stress e consulenze nutrizionali.
L’obiettivo? Creare un ecosistema che aiuti le persone a stare meglio, non solo fisicamente ma anche emotivamente e mentalmente. E questo approccio olistico sta già dando risultati concreti. Affrontare le sfide legate al benessere mentale richiede più di semplici buone intenzioni. Serve un cambio di mentalità radicale. Non basta “ascoltare” i dipendenti durante una survey annuale o organizzare il classico workshop motivazionale. Le aziende devono creare ambienti in cui parlare di salute mentale sia normale quanto discutere di budget o strategie di marketing. Spazi sicuri dove le persone possano esprimere disagi senza timori di ritorsioni o giudizi. Perché ignorare il benessere mentale non è solo un errore etico, ma un errore di business che le aziende non possono più permettersi.
Un Nuovo Equilibrio
Il concetto di wellbeing è cambiato. Non si parla più solo di benefit economici o di flessibilità oraria, ma di un vero equilibrio tra vita privata e lavoro. Smart working, congedi parentali estesi, programmi di supporto familiare: sono solo alcuni degli strumenti che stanno diventando la norma. Le aziende più attente stanno addirittura estendendo questi servizi ai familiari dei dipendenti, riconoscendo che il benessere di una persona dipende anche dal suo contesto privato.
La Pandemia: il punto di svolta
La pandemia ha sicuramente accelerato questa rivoluzione culturale. Lavorare da casa ha portato flessibilità, ma anche isolamento, ansia e burnout. Le aziende hanno capito che ignorare questi segnali è un errore strategico. Ecco perché sono nati (e si sono moltiplicati) programmi dedicati alla salute mentale, con un focus particolare su come supportare i dipendenti in momenti di crisi.
L’Ascolto Come Punto di Partenza
C’è una cosa che è emersa con chiarezza: l’ascolto è fondamentale. Le aziende che stanno facendo la differenza non si limitano a proporre iniziative dall’alto, ma partono dai bisogni reali dei dipendenti. Survey, focus group, sportelli di ascolto: questi strumenti aiutano a capire cosa serve davvero e a progettare soluzioni su misura. E i risultati si vedono: engagement più alto, clima aziendale più sereno e dipendenti che si sentono realmente supportati.
Oltre la Moda
Parliamoci chiaro: c’è chi pensa ancora che tutto questo parlare di salute mentale sia solo l’ennesima moda passeggera, una trovata di marketing per migliorare l’immagine aziendale. Ma chi ragiona così sta perdendo di vista il quadro generale. Le aziende che investono seriamente nella salute mentale non lo fanno per una pacca sulla spalla o un premio CSR. Lo fanno perché hanno capito che un lavoratore sereno è un dipendente produttivo, creativo e fedele. Ignorare il benessere psicologico non è solo miope, è un fallimento strategico. E, in un mercato del lavoro sempre più competitivo, le aziende che trascurano questo aspetto finiranno per pagare il prezzo più alto: la fuga dei talenti.
Le Prossime Sfide
Il futuro del people care è chiaro: più personalizzazione, più ascolto e più coraggio nell’affrontare temi ancora delicati. Creare ambienti di lavoro dove le persone possano esprimersi al meglio, sentirsi supportate e, soprattutto, essere sé stesse.
Le aziende che abbracceranno questa visione non solo miglioreranno il benessere della popolazione aziendale, ma diventeranno anche più innovative, resilienti e pronte ad affrontare le sfide del futuro. In fondo, prendersi cura delle persone è il miglior investimento che un’azienda possa fare.
Vuoi approfondire le best practice condivise? Questo articolo nasce dalle preziose testimonianze di aziende leader come Teleperformance, Mermec, Campari Group, Deliveroo e Welfood – Benessere 360 che hanno raccontato le loro esperienze in un recente appuntamento in HRC Square con la Community People Care, Welfare & Wellbeing.
Riascolta i loro interventi completi, accedendo alla piattaforma MyHRGoal per guardarli in streaming.