La trasformazione del lavoro in un contesto di rapidi cambiamenti tecnologici, demografici e culturali è stata al centro della Tavola Rotonda 2024 – Presente e Futuro del Lavoro, un appuntamento dedicato alle sfide e opportunità per il mercato del lavoro italiano e internazionale. Dalla necessità di trasferire competenze tra generazioni alla sostenibilità delle carriere, passando per l’impatto dell’intelligenza artificiale generativa, la Tavola Rotonda ha fornito spunti pratici e analisi strategiche per i professionisti HR.
La giornata è iniziata con il benvenuto istituzionale del Prof. Matteo Caroli della Luiss Business School, che ha condiviso dati significativi dell’Osservatorio Luiss-HRC. Tra i principali, emerge che il 75% delle aziende prevede di introdurre politiche rivolte agli over 60 entro il 2025-26. Tuttavia, iniziative come il pre-pensionamento (33,3% delle aziende) superano ancora percorsi più inclusivi come il mentorship intergenerazionale (16,7%) e il supporto per attività di caregiving (13,3%). Caroli ha sottolineato che questi dati riflettono una necessità crescente di strategie integrate per valorizzare il capitale umano senior e garantire un trasferimento efficace di competenze.
Successivamente, il nostro Managing Director, Marco Gallo ha dato il via ai lavori sottolineando come i cambiamenti demografici e digitali stiano ridisegnando il mercato del lavoro. L’appuntamento si è sviluppato in tre sessioni tematiche principali:
- Silver economy e oltre: la prima sessione ha affrontato il tema dell’inclusione degli over 60 nel mondo del lavoro. Eleonora Nardini di Cisco ha evidenziato le difficoltà nel mentorship intergenerazionale in un contesto di turnover limitato, mentre Gian Luca Orefice del Gruppo FS Italiane ha proposto di ripensare i modelli organizzativi, puntando su progetti specifici per favorire l’integrazione tra le generazioni. Silvia Brufani di Bridgestone ha sottolineato che, sebbene gli over 60 siano spesso visti come un costo, rappresentano una risorsa cruciale per trasferire competenze e garantire continuità.
- Competenze e futuro del lavoro: la seconda sessione si è concentrata sull’importanza dell’upskilling e del reskilling, con un focus sulla fascia 23-45 anni. Marco Bentivogli ha lanciato un appello per rendere la formazione più personalizzata e “popolare”, capace di rispondere alle esigenze pratiche dei lavoratori. Fortunato Costantino di Q8 ha posto l’accento sulla necessità di sviluppare soft skill come il critical reasoning, mentre Sara Zavagno di Satispay ha illustrato come la sua azienda stia adottando un modello di servant leadership per creare una cultura basata sul supporto e la crescita personale.
- Giovani generazioni e nuove prospettive: l’ultima sessione ha esplorato la realtà dei giovani tra 18 e 23 anni. Simona Pelucchi di KIKO Milano ha evidenziato il bisogno di rendere più attrattive le carriere nel retail, mentre Shata Diallo ha sottolineato l’urgenza di coinvolgere i giovani nei processi decisionali per progettare un futuro inclusivo. Ernesto Ciorra ha invece presentato un modello sperimentale che prevede il coinvolgimento di giovani talenti nel mentoring inverso, una strategia già implementata con successo in Enel.
GenAI e il valore del contributo umano
Tra i momenti più ispiratori, Nina Barreca di Mylia_ ha esplorato l’impatto dell’intelligenza artificiale generativa, evidenziando come questa tecnologia possa amplificare il potenziale umano anziché sostituirlo. Tuttavia, ha avvertito sulla necessità di educare le nuove generazioni a un uso critico di tali strumenti per evitare dipendenze e automatismi pericolosi.
A integrare questa riflessione, Bert De Vriendt di SD Worx ha sottolineato come l’IA, oltre a migliorare l’efficienza e automatizzare processi, possa diventare uno strumento essenziale per creare carriere sostenibili. “L’intelligenza artificiale non toglierà necessariamente posti di lavoro, ma ne creerà di nuovi. È uno strumento che dobbiamo vedere come un’estensione del nostro potenziale, un supporto per riconoscere schemi e liberare creatività” ha dichiarato De Vriendt, evidenziando il ruolo cruciale dell’IA nel favorire percorsi di crescita multidirezionali.
Appuntamenti come la Tavola Rotonda 2024 rappresentano un’occasione unica per mettere in dialogo mondi diversi – dalle aziende alle istituzioni, dalle start-up ai giganti del settore – e riflettere su come costruire un mercato del lavoro più inclusivo, sostenibile e resiliente. In un’epoca di grande complessità, questi momenti di confronto offrono non solo spunti teorici ma anche soluzioni concrete per affrontare le sfide future.
Come emerso dai dati presentati, il futuro del lavoro dipende dalla capacità di valorizzare la diversità generazionale e integrare le competenze umane e tecnologiche. È questo il percorso che può garantire la competitività del nostro Paese nel lungo periodo.
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