Tra visioni globali e pratiche innovative, l’HRC Barcamp 2024 segna un nuovo capitolo nel dialogo sui trend HR al 2030 e l’impegno e l’impegno aziendale verso la sostenibilità e l’inclusione
Il Barcamp 2024, primo appuntamento dell’anno in casa HRC, ha rappresentato un punto di incontro significativo nel panorama delle risorse umane e della responsabilità aziendale, radunando un’eccezionale varietà di esperti, leader e professionisti HR per delineare il futuro del lavoro in un contesto di cambiamento continuo e sfide globali.
Il kickoff dell’evento è stato segnato dall’apertura del Managing Director di HRC, Marco Gallo, che ha dato il via a una giornata ricca di ispirazione e dialogo costruttivo. Il suo intervento d’apertura ha sottolineato l’importanza di adottare un approccio olistico alla gestione delle risorse umane, valorizzando la diversità e promuovendo un ambiente di lavoro inclusivo. È stata, inoltre, annunciata la parola chiave, guida e indicatore del sentiment delle due giornate: equilibrio.
A seguire, è salita sul palco Ilaria Maria Dalla Riva, Chief Amministrative Officer di UniCredit, che con la sua profonda conoscenza ed esperienza del settore ha evidenziato come “l’equilibrio sarà caratterizzante per la gestione delle risorse umane e del business. La differenza la faranno i manager che sapranno gestire questa consapevolezza”.
Il collegamento con Madrid, città ospitante dell’edizione spagnola dello stesso appuntamento e che si è svolta in contemporanea con quella italiana, ha evidenziato l’aspetto internazionale delle tematiche trattate, portando le preziose intuizioni della moderatrice Laura Raves, Senior Trainer di HRC International, e di Paolo Bondi, Direttore generale del personale e organizzazione di Endesa, il quale ha sottolineato l’importanza di una leadership che promuova attivamente il benessere dei dipendenti.
L’intervento accademico di Andrea Prencipe, Rettore della Luiss Guido Carli, ha offerto una prospettiva illuminante sui trend HR, con un focus particolare sull’impatto delle tecnologie emergenti e sull’importanza di un approccio guidato dai dati nella progettazione delle strategie HR. È sua la frase “Impariamo a disimparare” che è stata ripresa numerose volte durante tutto il corso del Barcamp, e il riferimento al diventare e ricercare futuri professionisti con una “cassetta degli attrezzi vuota”, in quanto “la velocità del cambiamento è così rilevante che non ci permette di aggrapparci alle soluzioni del passato per risolvere le sfide del futuro”.
La double interview presentata da Domitilla Ferrari e indirizzata ad Alice Giacomelli di Deloitte e Melissa Friedman di Flex, ha voluto esplorato temi di sostenibilità e innovazione nel settore HR, dal punto di vista di due giovani professioniste appartenenti alla generazione dei Millennials. Questa sessione ha fatto emergere come le aziende stiano adottando pratiche sostenibili per attrarre e mantenere i talenti, e come oggi, parlando di attraction e recruiting, ci sia il bisogno di sostituire la parola “retention” con “prevention”.
A prendere la parola subito dopo è stata Anna Benini, Psicologa organizzativa e Founder di LianeCare, che ha toccato corde profonde, parlando di come le sfide personali influenzino l’ambiente lavorativo e come le aziende possano supportare al meglio i propri team in questi aspetti. In particolare, si è concentrata sulle sfide che ogni giorno affrontano i lavoratori che nella vita personale ricoprono anche il ruolo di caregiver. Spesso per queste persone “il carico emotivo, fisico ed economico aumenta e si abbassa il livello di ambizione”, se sentono di non avere l’appoggio dell’azienda. Suo è stato l’input “Il prendersi cura degli altri non è una questione HR ma di civiltà”.
Dopo questo momento, ha avuto inizio la round table con i direttori e manager HR che a coppie si sono confrontati sulle sfide che le risorse umane dovranno affrontare in questo 2024. Iniziando da Anna Nozza di Accenture e Gabriele Franceschini di Baker Hughes, continuando con llaria Dalla Riva e Fabrizio Rutschmann di Prysmian Group, Roberto Zecchino di Bosch Group South Europe e Roberta Segalini di ATM – Azienda Trasporti Milanesi, e chiudendo con Pietro Iurato di SAP. Nozza e Franceschini hanno dato inizio alla conversazione commentando alcuni dati sulla ri-organizzazione del lavoro e i nuovi equilibri, che secondo Nozza devono essere approcciati rimettendo al centro le relazioni tra gli esseri umani che compongono le organizzazioni, mentre Franceschini ha evidenziato come “I people leader sono spesso coloro che devono trovare un nuovo equilibrio e spesso non sanno come fare. I manager sono sopraffatti e i dipendenti poco coinvolti”. Dalla Riva ha sottolineato come “I dati ci devono portare a cambiare idea di cos’è il talento. In un mondo che vuole essere inclusivo, il concetto di talento è diffuso, quindi ognuno ne ha uno e ha un fattore distintivo”, mentre Rutschmann si è soffermato sul valore dell’autenticità, in quanto permette alle persone di “avere la forza di dire ciò che si pensa e accettare che gli altri facciano lo stesso”.
La seconda coppia di direttori, Zecchino e Segalini, ha commentato i dati presentati, secondo i quali: l’82% dei HR leader condividono che i loro manager non sono equipaggiati per guidare il cambiamento (secondo uno studio Gallup 2023); nel 2022 il 40% dell’intero budget delle aziende è stato destinato alla formazione a forme di digital learning e solo il 35% delle organizzazioni integra formalmente i piani formativi nei piani strategici (secondo La Stampa). La via giusta per ridefinire questo nuovo sistema di apprendimento, secondo Zecchino, sarà quella di imparare a disimparare “le forze” in temi di competenze e proposte di mercato che le organizzazioni hanno oggi. Mentre secondo Roberta Segalini siccome “le persone oggi si portano tutto il vissuto a lavoro, quindi sia la parte personale che lavorativa”, sarà fondamentale “quanta maturità e abilità dovrà avere il manager, nel saper risolvere sé stesso sul posto di lavoro, per poi aiutare gli altri”. Infine, interrogato sul ruolo dell’AI in tutti i nuovi trend HR del 2024, Pietro Iurato ha affermato che la tecnologia dovrebbe essere utilizzata come strumento di innovazione, in quanto aiuta a regolare il mercato interno e l’engagement e, quindi, a gestire la forza lavoro e prendere decisioni per anticipare ed essere predittivi.
Il CEO FOR LIFE TALK ha chiuso l’appuntamento su una nota alta, con interventi da parte di Sara Digiesi, Ceo Best Westhern Hotels Italia e Malta, Ulrika Wikström, Managing Director South of Europe Dyson e Giordano Fatali, President HRC Group / Founder CEOforLIFE, che con la guida di Virginia Saba hanno condiviso la loro visione su un futuro in cui le aziende agiscono come forze positive nella società, promuovendo sostenibilità e inclusione.
Questo appuntamento ha evidenziato l’imperativa necessità per le organizzazioni di oggi di non solo perseguire l’eccellenza operativa e l’innovazione, ma anche di agire con una profonda consapevolezza sociale e responsabilità verso i propri collaboratori e la società nel suo complesso. L’HRC Barcamp 2024 ha tracciato una roadmap chiara verso un futuro del lavoro più umano, equo e sostenibile, ponendo le basi per un dialogo continuo e azioni concrete in questo ambito critico.
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