Perché l’HR deve conoscere la finanza? La capacità dell’HR di leggere anche le dimensioni economico-finanziarie dell’impresa, soprattutto in un contesto economico sempre più complesso e competitivo, sta diventando un vero vantaggio competitivo.
Il moderno HR Business Partner non si limita più a gestire persone: deve comprendere i numeri che determinano le scelte organizzative e le motivazioni di business che stanno dietro quei numeri e ne spiegano la genesi. Sapere interpretare un conto economico o un flusso di cassa non significa “fare il CFO”, ma capire come le decisioni sulle persone impattano sulla redditività, sulla liquidità e sul valore complessivo dell’impresa.
Dalla sensibilità al dato: la cultura della consapevolezza economica
Le risorse umane si trovano sempre più spesso a dover tradurre concetti “soft” — come engagement, welfare o formazione — in risultati concreti e misurabili. È qui che entra in gioco la cultura economico-finanziaria: conoscere le logiche di costo, investimento e ritorno permette di parlare la lingua del business e di far percepire l’HR come un partner strategico, non solo come una funzione di supporto spesso interpellata solo in presenza di problematiche.
Comprendere la differenza tra costo e investimento, tra utile e cassa, tra EBITDA e margine operativo significa poter motivare le proprie proposte con dati oggettivi e coerenza economica. Si pensi, ad esempio, ai sistemi di incentivazione, ai premi di risultato o alla giustificazione economica di un ricorso alla cassa integrazione.
Le competenze economico-finanziarie che servono all’HR
Un HR orientato al business dovrebbe acquisire almeno tre competenze chiave:
- Lettura economico-finanziaria – saper leggere i principali documenti contabili e interpretarne le dinamiche (ricavi, margini, costi del personale, cash flow), per comprendere come le decisioni sulle persone incidano sui risultati aziendali.
- Valutazione economica delle iniziative HR – saper misurare e comunicare l’impatto economico delle attività HR (formazione, welfare, sistemi premianti), adottando una logica di ritorno sull’investimento e di sostenibilità dei costi. Non si tratta di competenze tecniche di finanza, ma della capacità di ragionare in termini di valore generato per l’impresa.
- Dialogo con la funzione Finance – partecipare attivamente alla costruzione di budget, forecast o business plan, portando il punto di vista delle persone e traducendo le esigenze organizzative in numeri e proiezioni economiche.
- Supporto cruciale nelle “special situation” – in presenza di problematiche come crisi di impresa o processi di ristrutturazione, diventa essenziale che l’HR sappia incrociare competenze economiche e gestionali. Comprendere i piani di risanamento e governare gli impatti sulle persone consente una gestione ordinata e sostenibile dei processi di turnaround.
Verso una nuova alleanza tra HR e CFO
Quando l’HR conosce la finanza, può comprendere i bisogni economici dell’impresa e anche anticiparli per proporre soluzioni sostenibili. La collaborazione con il CFO non è più solo una verifica di costi, ma un confronto strategico per capire dove investire per generare valore nel lungo periodo e come gestire situazioni in fasi delicate. In questa prospettiva, la formazione finanziaria non è un tema tecnico, ma una competenza manageriale essenziale per chi guida il capitale umano. Solo chi capisce i numeri può orientare le persone verso obiettivi che creano valore per tutti: azienda, dipendenti e stakeholder.
Questo contributo nasce dalla collaborazione tra inFinance e HRC Community, con l’obiettivo di diffondere una cultura economico-finanziaria realmente accessibile e utile a tutte le funzioni aziendali. Comprendere la finanza significa saperla tradurre in scelte concrete, anche nella gestione delle persone. È così che l’HR contribuisce, ogni giorno, alla creazione di valore condiviso.





